UN NUOVO PROGRAMMA

Dal VI Congresso dell’UECF

di Riccardo Terzi

La sinistra francese si trova oggi, di fronte al fenomeno dell’autoritarismo gollista, in una situazione difficile e complessa, in cui convivono e si intrecciano prospettive nuove e residui del passato. Con particolare interesse pertanto abbiamo seguito il Congresso Nazionale dell’UECF, che è l’organizzazione degli studenti comunisti francesi. Va subito precisato che non esiste in Francia un’unica organizzazione giovanile comunista, ma gli studenti, gli operai e i contadini militano in organizzazioni autonome, coordinate al vertice da un Comitato nazionale. Questa particolare struttura ha indubbiamente favorito il maturare di posizioni originali all’interno del mondo studentesco, ma da ciò deriva, d’altra parte, il rischio, tuttora presente, che la lotta degli studenti non sappia legarsi profondamente alla battaglia generale della classe operaia e venga deformata da atteggiamenti intellettualistici e velleitari.

Il Congresso, per altro, si è soffermato a lungo sui problemi della organizzazione, cercando di definire meglio quale sia la funzione specifica dell’UECF, e ricercando un nesso fra il concetto di organizzazione di massa e l’esigenza di qualificarsi politicamente come una organizzazione comunista che sappia ricavare dalla propria stessa azione una autonoma linea politica. È questa, ci sembra, la direzione giusta da seguire: si tratta di compiere uno sforzo per uscire da una generica giustificazione “attivistica”, per darsi una linea politico articolata, la quale è condizione necessaria anche per la costruzione di una vera organizzazione di massa.

Ci troviamo di fronte ad una organizzazione che deve anzitutto risolvere il problema delle proprie strutture, che deve far chiarezza su se stessa, per essere poi in grado di esplicare una vera attività politica. Di questi limiti i compagni dell’UECF sono coscienti, e il loro atteggiamento di fronte alle difficoltà esistenti è un atteggiamento responsabile che fa sperare nella possibilità di uno sviluppo positivo della loro funzione politica.

Il Congresso va considerato come un importante punto di partenza, come un necessario momento di chiarificazione. E il valore di questo Congresso forse non va visto tanto nelle discussioni che lo hanno caratterizzato, e che spesso apparivano discussioni formali e intorno a problemi accidentali, quanto invece nel programma che ne è uscito, il quale rappresenta una strumento di primaria importanza per tutta l’organizzazione, proprio per quella ricerca di una linea politica che in esso è contenuta.

Intorno a due punti soprattutto la elaborazione dell’UECF ha saputo qualificarsi in modo originale e dare una risposta valida alle proprie esigenze. Anzitutto l’analisi del mondo studentesco, articolata e approfondita, evita ogni schematismo; viene rifiutata la visione semplicistica di chi riduce il mondo studentesco all’origine sociale dei singoli suoi componenti, e trasferendo quindi meccanicamente all’interno di questa realtà il principio della lotta di classe, è incapace di spiegarne il momento di autonomia e originalità. E d’altra parte il mondo studentesco non viene visto come una realtà già immediatamente unitaria e conquistata alla causa del proletariato. Si tratta invece di una realtà complessa, in cui l’origine sociale è un fattore di un certo peso, che passa però attraverso la mediazione della formazione culturale, della aspirazione ad una scuola diversa e della naturale mobilità sociale del mondo giovanile.

Inoltre, sul piano della battaglia culturale, l’UECF ha abbandonato ogni concezione chiusa e settaria, incapace di comprendere e valorizzare le nuove esperienze, ma tenta, al contrario, un’analisi di quanto c’è di vivo oggi nel mondo culturale e sa comprendere tutto il valore del rapporto nuovo che alcuni intellettuali, come Sartre, sono venuti stabilendo col marxismo. Si tratta appunto di comprendere che la battaglia culturale non è una lotta frontale fra due culture monolitiche e immodificabili, l’una borghese e l’altra proletaria, ma che esiste invece un rapporto più sottile di interazione, attraverso cui le forze della classe operaia cercano di affermare la loro egemonia, utilizzando anche, sia pure con fini diversi, risultati ed esperienze della stessa cultura borghese.

Queste premesse credo che rappresentino una garanzia per il futuro e che siano un utile punto di partenza per un rapporto più stretto fra l’UECF e la nostra organizzazione, alle cui posizioni politiche e culturali i giovani comunisti francesi guardano con vivo interesse, apprezzandone lo sforzo di organicità e la capacita di arricchimento.



Numero progressivo: G125
Busta: 7
Estremi cronologici: 1963, 10 marzo
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “La nostra lotta”, 10 marzo 1963