INTRODUZIONE AL DOCUMENTO CONGRESSUALE DELLO SPI CGIL

di Riccardo Terzi

L’Italia sta precipitando in una crisi drammatica, di fronte alla quale appaiano del tutto evanescenti e illusorie le misure politiche e istituzionali, improntate al solo obiettivo della stabilità e della governabilità del sistema. Ciò che è messo radicalmente in discussione non è solo il livello del nostro sviluppo economico, ma è soprattutto la tenuta unitaria del Paese, la sua capacità di organizzarsi come una comunità solidale, intorno ad un sistema condiviso di valori e di regole.

Il dominio politico e ideologico del pensiero liberista ha prodotto una impressionante crescita delle disuguaglianze sociali, delle condizioni di precarietà e di povertà, e in questa violenta distorsione di tutti gli equilibri sociali sono cresciuti poteri occulti e criminali, sistematiche violazioni della legalità, nuove e allarmanti forme di cinismo e di disprezzo delle regole. Al centro della crisi sta dunque la necessità della ricostruzione dell’etica pubblica, per impedire che tutta la situazione degeneri in una competizione di tutti contro tutti.

Anche il sindacato confederale, in una crisi di sistema che ha questa ampiezza, è chiamato a nuove e più alte responsabilità, per fare della rappresentanza del lavoro il fondamento di una nuova solidarietà e di una nuova consapevolezza civile. Ciò non significa affatto appiattire le differenze o togliere legittimità ai conflitti, ma significa tener ferma l’ispirazione fondamentale della nostra carta costituzionale, che intende la democrazia come lo spazio comune nel quale far vivere la pluralità degli interessi sociali e dei progetti politici, il loro conflitto e la loro mediazione, con la partecipazione attiva e responsabile dei lavoratori e dei cittadini.

L’unica risposta efficace alla crisi è la democratizzazione del sistema politico, e un suo profondo risanamento morale, rompendo il gioco perverso dei privilegi e delle logiche “di casta”, che ha prodotto una rottura verticale nel rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Non si esce dalla crisi senza questo lavoro di ricostruzione del tessuto democratico, a tutti i livelli, dalla dimensione territoriale a quella dell’integrazione europea, e molto dipende dall’iniziativa e dal protagonismo delle forze sociali, che devono agire a tutto campo, in piena e totale autonomia, per imporre una diversa agenda politica e per rompere i vincoli imposti da un sistema di tipo tecnocratico.

In questo lavoro dobbiamo saper affrontare le nuove emergenze sociali: l’invecchiamento della società, la precarizzazione del lavoro, l’ondata migratoria. Ciò richiede un nuovo e più forte sistema di welfare, per mettere il più possibile al riparo la nostra società dalle turbolenze e dalle incertezze dell’economia di mercato e della globalizzazione. È su questo terreno che si misura la qualità e la civiltà del nostro ordinamento sociale, la sua capacità di inclusione e di universalizzazione dei diritti, e il principio di eguaglianza resta il cardine su cui costruire una società più umana e più giusta. È in questo impegnativo orizzonte culturale che si devono collocare tutte le nostre iniziative, con uno sforzo straordinario di mobilitazione civile e democratica.



Numero progressivo: E6
Busta: 5
Estremi cronologici: [2013]
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Stampa da file PC
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Sindacali - SPI -
Pubblicazione: “Riccardo Terzi. Sindacalista per ambizione”, Errata Corrige