QUEL SEGNALE POLITICO DEL ’79

di Riccardo Terzi

Nelle elezioni politiche del ‘79 il segnale più allarmante è venuto dal voto giovanile che ha messo ln evidenza fenomeni profondi di malessere, di sbandamento, di incertezza. Vi è, dunque una politica centrale, prioritaria, che richiede a tutto il Partito un grande impegno, nella analisi della condizione materiale e degli orientamenti ideali delle nuove generazioni, e nell’iniziativa politica. Abbiamo cominciato a lavorare attorno a questi problemi, cercando di guardare in profondità e di cogliere, come sempre è necessario fare, la lezione politica che viene dei giovani, dal loro travaglio. Non abbiamo accettato il giudizio sommario che pretendeva di ricondurre ogni fenomeno ad un momento di riflusso, e abbiamo respinto quell’ immagine della realtà giovanile in cui appaiono soltanto gli aspetti della disgregazione.

In realtà, i giovani pongono oggi l’esigenza di una dimensione nuova della politica in cui possano trovare una risposta, concreta e non vanamente ideologica, i problemi della loro condizione reale, del lavoro e della vita personale, del loro ruolo sociale e dei valori culturali su cui deve modellarsi un’organizzazione più evoluta della società.

Per questo la necessita di una politica per la gioventù acquista oggi un rilievo più spiccato: non si tratta solo di realizzare qualche iniziativa settoriale, ma di assicurare un indirizzo complessivo ed organico a tutta l’attività amministrativa, in modo tale che alle giovani generazioni sia aperta una prospettiva, a cui possano contribuire con la loro lotta e col loro impegno politico.

Nella battaglia elettorale che è oggi aperta deve risultare chiaro un preciso orientamento dei nostro Partito, un impegno deciso, un sostegno alla FGCI e ai suoi candidati perché nelle assemblee elettive possano essere il punto di riferimento politico per l’intero movimento giovanile. Solo un partito come il nostro può dare questa garanzia e può stabilire un rapporto con i giovani che non sia strumentale ed elettoralistico, che abbia una durata oltre la scadenze dell’8 giugno, che abbia il senso di un impegno politico rinnovato di tutto il movimento operaio.

È certamente possibile correggere le tendenze negative del voto dello scorso anno, che erano determinate anche da una situazione politica meno limpida, che aveva provocato un certo offuscamento dell’identità del Partito e dell’alternativa politica di cui è portatore. Ora la nostra collocazione non può consentire equivoci e non possono avere presa le manipolazioni di chi ha cercato di coinvolgerci nelle responsabilità del regime democristiano e del suo sistema di potere. Il voto dell’8 giugno sarà decisivo per proseguire nell’esperienza innovatrice delle Giunte di sinistra, per tenere aperta la strada di un cambiamento profondo, per dare forza, in tutto il complesso della vita democratica del Paese, a quel ricambio di classe dirigente che appare sempre più necessario ed urgente.

Le esigenze di rinnovamento trovano sempre nelle nuove generazioni una sensibilità aperta; può esserci sbandamento e incertezza in certi momenti di difficoltà e quando non appare una prospettiva politica sufficientemente chiara, ma tutto ciò può essere superato se il Partito lavora con slancio e con combattività, instaurando un dialogo aperto con i giovani.

La campagna elettorale è l’occasione per imprimere e tutto il lavoro del Partito verso la gioventù uno slancio nuovo, nella convinzione che vi è qui una questione politica fondamentale, da cui dipende, in larga misura, tutta la nostra prospettiva elettorale e politica.


Numero progressivo: G25
Busta: 7
Estremi cronologici: 1980, 17 maggio
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “L’Unità”, 17 maggio 1980