LE RADICI DEL MALESSERE

Intervista a Riccardo Terzi, Segretario generale CGIL Lombardia

Nell’indagine svolta dai sindacalisti nel territorio sono stati messi a fuoco giudizi e sensazioni presenti nella cultura locale. Ma di questa cultura sono partecipi anche gli operatori sindacali. In che misura questo è vero e quanto può aver influenzato i risultati? Lo chiediamo a Riccardo Terzi, segretario generale della CGIL Lombarda.

Terzi: «L’impostazione metodologica della ricerca è interessante perché ci consente di avere, già in questa fase, non soltanto un prodotto finale, il rapporto, ma anche una prima rete di quadri dislocati nel territorio in grado di sviluppare maggiori capacità di analisi nei confronti delle realtà sociali in cui operano. Più in generale non saprei dire, anche perché questo non era l’obiettivo dell’indagine, quanto i sindacalisti siano in grado di esercitare una lettura critica e quanto si lascino cooptare nel sistema di valori prevalenti nella comunità in cui vivono. È probabile che quest’ultimo effetto sia presente.»

 

RS: Passiamo ai risultati della prima parte della ricerca. Sono prevalenti gli elementi qualitativi su quelli quantitativi; non si corre il rischio di dare una lettura soggettiva dei risultati?

Terzi: «È comprensibile che affrontando un fenomeno complesso, in cui intervengono elementi e motivazioni di segno diverso, il rapporto di ricerca rifletta questa caratteristica. Ma proprio per questo non mi pare facilmente riducibile a interpretazioni unilaterali. Mi sembra piuttosto che ci consenta di superare prime reazioni semplicistiche nei confronti dei temi propagandati dalla Lega Lombarda. Ad esempio l’intolleranza razziale, che pure costituisce uno dei suoi ingredienti, non mi pare rappresenti l’elemento centrale, caratterizzante, il fenomeno del localismo. Dal quadro tracciato emerge una società lombarda che vive molti e diversi elementi di disagio, dal malessere operaio alla crisi della rappresentanza politica, fino alla dissoluzione dell’identità culturale. Una situazione complessa che richiede iniziative su diversi piani provenienti da più soggetti politici.»

 

RS: Dall’indagine sembra di capire che il sindacato continui a offrire valori che ottengono sempre meno consenso, quali la solidarietà e l’uguaglianza, tanto da apparire ormai fuori mercato, mentre stenta a costruirne di nuovi.

Terzi: «Le conclusioni politiche derivanti dalla ricerca possono essere diverse e anche opposte. Non sono d’accordo per esempio con l’idea che noi avremmo nel nostro bagaglio culturale valori fuori mercato. Penso piuttosto che nell’azione del sindacato, e più in generale della sinistra, ci sia stata poca coerenza con i valori dichiarati. Dobbiamo riattualizzare questi valori, al di là delle affermazioni retoriche, attraverso un’analisi più aggiornata dei processi in atto nella società. Il tema della giustizia distributiva e quello della riforma del fisco, ad esempio, vanno mantenuti al centro dell’attenzione. C’è poi bisogno di un’azione sindacale molto più collegata alla realtà, attraverso rappresentanze effettive nei luoghi di lavoro. Dall’indagine nelle fabbriche risulta ad esempio che l’appesantimento dei ritmi costituisce una delle cause più diffuse di disagio. Evidentemente in quei casi il sindacato non è riuscito a dare risposte adeguate a questo problema.»

 

RS: Dai questionari nei luoghi di lavoro emerge l’immagine di una classe operaia che si sente non rappresentata né tutelata, ma esposta a una serie di rischi, dalla perdita del posto di lavoro all’emarginazione sociale. Come tutto questo può essere recuperato?

Terzi: «È vero, esiste un disagio, una sofferenza, che vanno affrontati in una discussione aperta con i lavoratori per ristabilire un rapporto di fiducia che si è incrinato. Un mondo del lavoro sempre più differenziato richiede politiche articolate, forme organizzative specifiche. Il fatto di essere un sindacato generale non vuol dire che si devono mettere in atto azioni uniformi. A questo riguardo va detto che siamo in ritardo perché la macchina fatica a muoversi in modo flessibile.»



Numero progressivo: B23
Busta: 2
Estremi cronologici: 1991, 18 marzo
Descrizione fisica: Pagine rivista
Tipo: Interviste/Dibattiti
Serie: Scritti Sindacali - CGIL -
Pubblicazione: “Nuova Rassegna Sindacale”, n. 10, 18 marzo 1991, p. 13