LA SOCIALDEMOCRAZIA NON COSTRUISCE IL SOCIALISMO

di Riccardo Terzi

Si è parlato molto di Praga. I partiti di governo, che stanno attraversando un momento di crisi politica molto acuta, hanno cercato di ricavare dai fatti di Praga argomenti per una rinnovata polemica anticomunista.

Ma questo tentativo di diversione non è riuscito. L’argomento “Praga” non è affatto, per noi comunisti, un terreno minato. «Noi abbiamo espresso il nostro apprezzamento per l’azione che i compagni i quali dirigono ora il Partito comunista cecoslovacco hanno svolto e vanno svolgendo, con l’appoggio aperto dell’opinione pubblica e degli organismi dirigenti del Partito, per creare le condizioni di uno sviluppo pieno della democrazia socialista, capace di liberare e mettere in movimento tutte le forze della società.»

È questo il giudizio dato dal compagno Longo nella riunione del nostro Comitato centrale.

L’esperienza cecoslovacca è dunque per noi una conferma della validità del sistema socialista, che rende possibile, a un certo punto del suo sviluppo, quando sono state gettate e consolidate le basi di una economia moderna e socializzata, uno sviluppo della democrazia e un rinnovamento dei metodi di direzione politica. È proprio quello che abbiamo sempre sostenuto: solo nel socialismo, solo in una società libera dallo sfruttamento, la democrazia può progredire.

L’utilizzazione anticomunista dei fatti di Praga non ha potuto reggere alla prova dei fatti, i giudizi frettolosi e propagandistici sulla “crisi del comunismo” sono stati smentiti totalmente dal corso degli avvenimenti.

È a questo punto che gli anticomunisti di professione mettono in moto una grossolana provocazione, e fanno circolare, la voce su immaginari preparativi di intervento militare dell’URSS contro i confini cecoslovacchi, sperando di ricreare il clima della crociata anticomunista.

In questa crociata, i socialdemocratici assumono il ruolo delle truppe d’assalto.

Mentre la stampa padronale di destra ha usato una certa prudenza nel riferire la “notizia”, l’Avanti!, organo della socialdemocrazia, ha lanciato subito un patetico appello ai popoli civili perché si opponessero alla violenza cieca del comunismo.

Come sempre, i socialdemocratici svolgono la funzione impopolare di avanguardia dello schieramento conservatore. Già ne abbiamo avuto un’esperienza nel momento della guerra israeliana, quando i discorsi più accesi e più deliranti, nel senso dell’interventismo anti-arabo, venivano pronunciati proprio dai dirigenti della socialdemocrazia.

Oggi, il processo di degenerazione all’interno del PSU è giunto a compimento; l’unificazione col PSDI ha significato la liquidazione della tradizione socialista. E tutto il padronato italiano prende atto con soddisfazione della “maturità democratica” dimostrata dal partito unificato.

Ma noi crediamo che la via sulla quale hanno così rapidamente marciato i dirigenti socialisti, a tappe forzate e al prezzo di lacerazioni interne, sia una via del tutto priva di prospettive.

In tutta Europa la socialdemocrazia ha fatto fallimento e ha preparato il terreno alla riscossa delle forze reazionarie. La dove hanno assunto posizione di potere i socialdemocratici si sono identificati con la politica dell’imperialismo, hanno fatto il loro mestiere di difensori dell’ordine costituito. E ora, in tutta Europa, crescono i fermenti di una nuova sinistra, di una nuova opposizione, alla quale danno il loro contributo decisivo le nuove generazioni. Il quadro politico dell’Europa si sta rinnovando, si stanno risvegliando forze sociali che per lungo tempo erano rimaste assenti dalla lotta politica, e i socialdemocratici si trovano sull’altro fronte, nel blocco di potere della borghesia, incapaci di intendere il nuovo che avanza e che si va affermando.

Qui, in Italia, la combattività delle masse e la coscienza politica dei lavoratori sono assai più sviluppate che in altri Paesi, grazie alla presenza di un forte Partito Comunista.

I socialdemocratici non faranno molta strada, ma verranno presto isolati e sconfitti.



Numero progressivo: G104
Busta: 7
Estremi cronologici: 1968, 17 maggio
Autore: Riccardo Terzi
Descrizione fisica: Pagina quotidiano
Tipo: Scritti
Serie: Scritti Politici - PCI -
Pubblicazione: “Nuova Sesto”, n.10, 17 maggio 1968